Per lo psicologo Gian Maria Zapelli l’ecosistema di DIVE, tra i protagonisti del Coaching Expo 2021, è l’ideale per accompagnare le persone nel proprio processo di cambiamento
Ci sono cambiamenti per nulla faticosi, che compiamo spontaneamente, come quando impariamo a usare l’ennesima app o memorizziamo la posizione dello zucchero tra gli scaffali di un supermarket. Ma ci sono cambiamenti che richiedono tutto il nostro autocontrollo, forza di volontà e motivazione sostenuta nel tempo, perché vanno a interferire con le nostre abitudini.
Se ne parlerà al Coaching Expo 2021, il più importante evento italiano dedicato all’e-coaching: la giornata del 18 marzo prevede un corposo calendario d’incontri organizzato, nel proprio stand virtuale, da Gruppo Pragma, che conDIVE – Immersive Change ha realizzato la prima piattaforma di e-coaching tutta italiana, pensata per accompagnare le persone nel viaggio verso il cambiamento.
DIVE combina l’esperienza di Gruppo Pragma nel digitale applicato ai processi di cambiamento e crescita con le ultime novità nel mondo delle neuroscienze e le ricerche dello psicologo Gian Maria Zapelli. Sarà Zapelli stesso, partner di Gruppo Pragma ed esperto di educazione e sviluppo dei comportamenti organizzativi e manageriali, a tenere il keynote speech d’apertura dell’evento (per iscriversi: https://comunicazioneitaliana.it/).
Con lui abbiamo discusso di come le neuroscienze spiegano i modi in cui la nostra mente cambia e di come queste nuove conoscenze sono state integrate in DIVE.
Dottor Zapelli, cosa ci dicono le neuroscienze sul cambiamento?
Grazie a tecnologie come la risonanza magnetica funzionale abbiamo capito che il cambiamento è un evento biologico, e non solo mentale o psicologico. La nostra mente è plastica, ma ci sono diversi modi in cui il cambiamento può avvenire.
Quali sono?
Ci sono tre tipi di cambiamento. Del primo tipo quasi non ci accorgiamo, perché sono cambiamenti che avvengono spontaneamente, come quando impariamo una nuova frase o espressione. I secondi sono legati ai traumi e alle sofferenze, e la mente se li ricorda bene. I terzi richiedono fatica e un forte autocontrollo, perché entrano in conflitto con abitudini che la nostra mente ha stabilizzato. Di questi cambiamenti fanno parte lo smettere di fumare, l’iniziare a fare attività fisica, ma anche lo sconfiggere la timidezza o diventare meno permalosi.
Quanto pesano le abitudini nel nostro comportamento quotidiano?
Moltissimo. Il 95% delle nostre modalità d’esistere è automatizzato: quando guidiamo o mangiamo agiamo in modo spontaneo. È un sistema che la nostra mente mette in atto per risparmiare energie. Ma nella spontaneità si sono depositate anche abitudini non eccellenti: dai comportamenti che fanno male alla salute agli atteggiamenti che non aiutano la nostra vita relazionale.
Le abitudini si possono cambiare?
A differenza degli animali, noi umani siamo dotati della corteccia prefrontale: grazie a quest’area cerebrale possiamo costringere la nostra mente a fare ciò che non vorrebbe. Abbiamo un prezioso sistema di autocontrollo che possiamo far intervenire per modificare le nostre abitudini. Ma questa facoltà mentale è tanto più potente quanto più è estesa la nostra rete sinaptica.
Un esempio?
Se suoniamo il violino la nostra mano destra avrà molte più sinapsi che la governano rispetto alla sinistra. Il tema allora è quante sinapsi, o quanta forza di volontà, abbiamo a disposizione per contrastare le nostre abitudini: si chiama potenziale di cambiamento ed è una questione che il coach deve intercettare.
Come sono state integrate a livello operativo in DIVE le conoscenze provenienti dalle neuroscienze?
DIVE è un ambiente digitale che si nutre di relazioni umane, uno strumento in mano ai coach per accompagnare passo dopo passo i coachee nel processo di cambiamento. È il coach che con il coachee costruisce l’obiettivo e riconosce dove c’è bisogno d’aiuto per vincere certe abitudini.
Quali sono gli aspetti più innovativi di questa piattaforma per l’e-coaching?
È l’ecosistema a essere innovativo. Cambiare è difficile e il traguardo si può raggiungere solo mettendo insieme diversi elementi personalizzati: un obiettivo, una proposta di azioni, un feedback e un coach che ti segue passo dopo passo.
Cambiare da soli si può?
Nel caso del cambiamento che va in conflitto con le nostre abitudini è quasi impossibile. Non si cambia leggendo un libro o seguendo un corso di formazione: ci si può riuscire solo con un impegno e un accompagnamento costante. Una ricerca dell’Università di Stoccolma ha chiesto a 136 persone con risultati eccellenti in diversi campi cosa secondo loro ha contribuito al loro conseguimento. Nel 95% dei casi le risposte sono state quattro: avere ben chiaro il traguardo, sapere cosa fare per raggiungerlo, essere determinati ed essere aiutati da qualcuno. Questi quattro ingredienti sono proprio quelli dell’ecosistema di DIVE.
Quali i vantaggi del digitale per il change management?
Il fatto di potersi dedicare al proprio cambiamento “everywhere and anywhere”, dovunque e in qualsiasi momento, grazie a una vicinanza con il coach che ti accompagna sempre, nei tempi e nello spazio scelti dal coachee.