“Escludere dall’esercizio dei diritti metà del genere femminile significa avere una democrazia a metà”. In questo incipit dell’articolo di Linda Laura Sabbadini (Direttrice centrale ISTAT) di alcune settimana fa su La Stampa è racchiuso il senso dell’emergenza che stiamo vivendo nel nostro Paese dove metà delle donne sono escluse dal lavoro, poco più del 20% delle imprese sono a guida femminile, le start-up guidate da donne sono meno di un quinto, solo lo 0,5% delle ragazze che si iscrive all’università intraprende percorsi ICT, in un quadro generale che vede nelle carriere STEM una presenza femminile crescere troppo lentamente e non ce la fa a colmare il gap.
E questi dati ci dicono un’altra cosa: non è solo una questione di genere e di PIL.
Benessere della società e produttività dell’economia non faranno passi in avanti se questa situazione non viene cambiata, la violenza sulle donne non potrà essere davvero combattuta se esse sono economicamente non autonome, precarie, poco qualificate. E inoltre: nella società digitale, possiamo davvero in pieno giocarci la carta dell’inclusione e della sostenibilità, senza una adeguata partecipazione femminile?
Includere le donne, dare una decisa spinta all’occupazione e al lavoro qualificato oggi è possibile. I tempi sono cambiati, l’ICT sta trasformando il lavoro aprendo spazi prima preclusi alle donne in mestieri che sembravano inavvicinabili ma dove oggi prevale, al posto della forza muscolare, l’intelligenza critica, l’intelligenza sociale, la capacità di gestire complessità, la collaborazione. Qualità nelle quali le donne sanno eccellere.
E ancora: lo sguardo delle donne ha la forza di innovare, e trasformare. Sa far evolvere i paradigmi su cui sin qui abbiamo costruito l’economia e l’impresa, perché il loro capitale semantico include parole come cura, orientamento alla genitorialità, dignità, equità, rispetto dei diritti umani, sicurezza e qualità delle relazioni interpersonali.
C’è più bisogno di donne nell’economia, nel lavoro, nella tecnologia per il bene comune, di donne e di uomini. Nella 4 Weeks 4 Inclusion abbiamo scelto di approfondire queste tre prospettive, su cui poggia la crescita culturale e sociale del nostro Paese, verso un futuro diverso, più equo e sostenibile per tutti. Lo facciamo in streaming il 22 novembre insieme a EnterprisinGirls, Innovation Factory, GiGroup, Adecco, Anitec-Assinform e STEAMiamoci. Non mancate!